2. Il Flamenco chiavi in mano - Libretto Huellas de tu ser

Libretto Huellas De Tu Ser - Impronte Del Tuo Essere

A proposito di Flamenco Chiavi in Mano: il podcast

Per noi che siamo stranieri, avere a disposizione il flamenco “chiavi in mano” è una bella fortuna!

Ecco che l’uso prepotente della tecnologia al quale ci siamo dovuti abituare in questi due anni di lockdown e smart working, ha dato i natali ad un progetto molto importante: Sabina Todaro ti offre un podcast, dal titolo appunto Flamenco Chiavi in Mano, disponibile su tutte le piattaforme di ascolto, compreso Youtube, in quattro lingue: italiano, spagnolo, inglese, e francese! A questo punto il flamenco non avrà più segreti!

Siamo già arrivati a parecchie decine di puntate, con il proposito di investigare il flamenco in tutti i suoi aspetti, curandone soprattutto quello espressivo, artistico, creativo, esplorando tutti gli aspetti che vengono solitamente dati per scontati, e che invece costituiscono il cuore di questo ricco e complesso fenomeno culturale.

Cerca “Flamenco Chiavi in Mano” su Google e lo troverai in tutte le piattaforme che diffondono podcast e anche su Youtube, nel canale “Sabina Todaro Dance and Body Awareness” .

La pedagogia rivoluzionaria di Sabina Todaro

Le lezioni di baile Flamenco sono sostenute da una particolarissima pedagogia, radicata nello studio preciso e puntuale dell’anatomia applicata al movimento, della neurologia, della psicologia, e in generale delle neuroscienze.

Ho sviluppato un nuovo modello di insegnamento che coltiva tutti gli aspetti della crescita artistica degli allievi.

Il nostro modello pedagogico occidentale dà voce e importanza solo all’aspetto* cognitivo* dell’apprendimento, che è un aspetto importantissimo, irrinunciabile, ma non funziona se non è sostenuto da un apprendimento corporeo e da un apprendimento espressivo, affettivo e relazionale. Partire dall’apprendimento cognitivo significa concentrarsi sul deficit dell’allievo, non sul suo potenziale, e cercare di omologarne le movenze ad un limitante format imposto dall’esterno.

Partire dal cognitivo sarebbe comunque una forzatura per l’arte in generale, ma quando siamo nel campo del flamenco è proprio qualcosa che lo snatura. Negli anni ‘80 e ‘90 ci sono stati tantissimi stranieri che hanno cominciato ad invadere le scuole di baile flamenco in Spagna, con il desiderio di imparare questa meravigliosa forma di danza.

Gli insegnanti hanno analizzato i propri movimenti e li hanno riproposti agli allievi, che hanno fatto un bel “copia e incolla” dei gesti. I bailaores spagnoli hanno onestamente ritenuto che questa fosse l’unica maniera di insegnare il flamenco!

Ma nella sua storia il flamenco è nato dall’improvvisazione, dall’espressione, dall’emozione, dal gesto spontaneo, motivato dalla situazione, dalla musica dal vivo, dalla presenza del pubblico o del circolo di amici e familiari, in una occasione di festa o in un circolo culturale flamenco, una peña.

La nascita espressiva del linguaggio

D’altra parte, quando si impara a parlare un nuovo linguaggio, sempre si parte dall’apprendimento di vocaboli… ma quando impariamo a parlare, noi esseri umani, non partiamo dalle parole. Partiamo dalla intenzione di comunicare.

Un bimbo di poche settimane già riesce ad usare il suono ed il movimento per comunicare alla madre le proprie necessità, e riesce a farlo in modo chiaro ed efficace, largamente prima di riuscire ad esprimersi con il linguaggio.

Questo evidentemente è il format con cui il nostro sistema organizza l’apprendimento: attraverso il gioco, l’esplorazione delle varie possibilità del corpo, il piacere di farlo, la comunicazione e il dialogo tonico affettivo. Impariamo attraverso l’esperienza. Se il corpo viene negato e compresso in forme innaturali, motivate da un “si fa così perché è così che si deve fare, perché è bello così”, si perde completamente il messaggio del flamenco, che è la presenza, l’individualità, l’unicità, il piacere di essere nel momento presente con le persone presenti. E lo si sostituisce con un bel corollario di forme, esteticamente piacevoli da vedere, ma vuote dal punto di vista del contenuto.

Il potenziale come punto di partenza

La pedagogia delle lezioni di baile flamenco del Mosaico sfrutta al massimo il potenziale dell’allievo, anziché concentrarsi sul suo deficit. In primo luogo, lavoriamo sul corpo, sul suo allineamento, sull’allungamento e sul rinforzo del centro, sul senso di radicamento al suolo, sfruttando i percorsi delle catene muscolari antigravitarie e ponendo sempre più attenzione al sentire che al sapere.

Porre attenzione al corpo, ascoltarlo, viverlo con sincerità e con rispetto: questo implica in qualche modo ritornare alla prima parte della nostra vita e riconnettersi con la nostra prima infanzia, con quel periodo in cui regole, educazione e controllo non avevano ancora fatto breccia nella nostra immagine di noi.

Il corpo di un bambino piccolo è il suo strumento per conoscere il mondo: è solo attraverso le sensazioni fisiche che apprende ed è attraverso il corpo che impara a riconoscere le emozioni e a catalogarle dando ad esse un nome. Riconoscendole.

Pensare o sentire?

Tutto questo, nell’adulto si modifica notevolmente: l’adulto pensa. Spesso pensa troppo. E cerca di controllare, di dare delle spiegazioni anche laddove le spiegazioni non esistono.

Questo lo porta ad allontanarsi molto da ciò che sente e a credere molto di più a ciò che già sa. L’adulto nella nostra società diventa letteralmente in-sensibile, sempre meno sensibile.

I sensi. La nostra capacità di relazionarci con il mondo, le nostre antenne che ci permettono di esplorare ciò che abbiamo intorno: quanto meno do ascolto ad essi e tanto più mi allontano dalla mia natura e da ciò che sono. Per diventare altro da me, al fine di aderire a canoni e convenzioni sociali, che non corrispondono alla mia realtà e che in ultima istanza mi fanno sempre sentire inadeguato e oggetto di giudizio.

La naturalità del gesto

Lavorando in questo modo, si crea un clima sereno e non competitivo che favorisce il piacere dell’apprendimento. La postura si modifica in modo graduale, naturalmente, influenzando il proprio modo di essere e di vivere. Muoversi in modo naturale ci porta a non diventare la copia dei nostri insegnanti ma a trovare il proprio stile personale in linea con la tradizione del baile flamenco, e ad essere presenti nel corpo e nel movimento.

Ciò che vedrete in scena non è un corpo di ballo in cui l’omologazione è fondamentale.

Vedrete corpi vivi, veri, diversi fra loro perché assolutamente unici. E che seguendo la loro unicità si muovono. Ciò che unificherà il gruppo è l’intenzione, la presenza, l’emozionalità.

La coreografia è solo un mezzo, non il fine del nostro apprendimento!